lunedì 12 novembre 2007

Basta con la violenza!Basta con i morti!O Il calcio o i valori!


Adesso basta!Questi non sono i miei simili,i “nostri ragazzi”,qualora questi lo fossero io sono un “alieno”di questo mondo,di questo sistema!L’impegno per i giovani,per il loro futuro è di estrema importanza per me,per noi è la nostra lotta quotidiana senza remunerazione,privilegi,vantaggi;si fa perché è ideologia,per dignità ed indipendenza,per amore della civiltà e della società,principalmente giovanile,proprio perché è futuro. Ma io in favore di questi “animali moderni”non mi schiero,non per paura, ma per dignità. Comprendo di non essere essenziale e che nessuno mi abbia chiesto di lottare,ma in ogni caso nella mia battaglia silenziosa,concreta e quotidiana,scelgo di non fomentare l’odio. Condanno nella maniera più dura possibile chi ieri ha messo a ferro e fuoco città come Roma,Bergamo e Milano in nome della violenza gratuita,di una partita di calcio,di un simbolo, di un valore,che spesso, tali non sono. La morte anche ingiusta di una persona può,deve essere celebrata ma di certo non in questa maniera. Condanno la “caccia alla polizia”perché non sbaglia l’istituzione,sbaglia l’uomo,la divisa non rende ne capri espiatori ne “superuomini”,essa non nasconde l’errore, non rende divinità. Basti pensare che la stessa tanto “odiata” polizia di stato di recente ha arrestato i boss Lo Piccolo di “cosa nostra”per il trionfo della giustizia e la serenità dei cittadini,fatti che con il misero calcio non hanno nulla a che vedere . È morto l’ispettore capo della P.S. Filippo Raciti ma nessuno si è ribellato,nessuno,”godevano i teppisti”!E ora!Si fa la guerriglia?L’ultras è uomo e il poliziotto,il carabiniere,la forza dell’ordine no???Temo, che si aspettasse solo” il pretesto” per dar vita a tutto ciò.
Bisogna che si ritorni al divertimento,alla passione,ai simboli,non alla lotta,alla violenza,non si può morire per un gioco,ne condannare la forza dell’ordine che ESEGUE il lavoro che la legge impone e che spesso è latente,debole! Il giusto rispetto umano deve essere attribuito al ragazzo che è deceduto in seguito all’esplosione di colpi da parte della polizia. La morte,soprattutto in queste modalità,è ancora più cupa ed ingiusta. Ma bisogna gettare la maschera e interrogare le istituzioni su quale sarà il nostro futuro di cittadini,chiedere tutela estrema e vicinanza da parte dello stato verso di noi. Non c’è faziosità. Si necessità di capire chi è il “colpevole “di tutte queste mancanze socio-politiche,di pessima gestione di questa società tutta,di gravi negligenze nei confronti dei giovani,lasciati alle loro sorti,quasi sempre senza guida. Lo stato,l’istituzione,di cui non mi vergogno di dire,sono fervente sostenitore,data la mia ideologia e i miei valori,dovrebbe tutelare l’essere umano,il cittadino,in momenti di divertimento, il tifoso, e di lavoro,la forza dell’ordine,ma in generale sempre,assicurando e garantendo costantemente l’ordine costituito,non tagliando i fondi alle forze di polizia,bensì garantendo la certezza della pena per chi devasta,saccheggia,distrugge. Rispetto e rammarico per chi paga,ma la maggior parte delle volte non ci sono vincitori,ma solo e soltanto sconfitti!Come in questo caso. Dove sono le istituzioni che tanto hanno pianto per l’ispettore Raciti e ora per Gabriele Sandri e in realtà “snobbano”la violenza negli stadi,la situazione giovanile soprattutto nelle città e sono incoerenti con le loro promesse?Dov’è il Governo Prodi,il Ministro Mastella,Il Ministro Pollastrini,dove l’istituzione,la tutela,dove la giustizia e dove le politiche giovanili?Non devo rispondere io,ma hanno l’obbligo morale di intervenire proprio i garanti della non violenza,il governo Prodi,perché un agente delle forze dell’ordine ha diritto a vivere bene e svolgere il proprio lavoro con serenità,serietà e dedizione professionale,”smontare”dal servizio e giocare con i propri figli,come faceva l’agente della PolStrada che ha sparato,perché un ragazzo comune ha diritto di seguire la propria squadra,tifare,essere partecipe in piena tranquillità dell’evento,divertirsi e la sera tornare dai familiari ed uscire con la propria fidanzata ,dedicarsi alle proprie passioni,come faceva Gabriele,ma non hanno diritto quanti sfruttano media,calcio e “minime situazioni”per creare guerriglia,assalti,offendere le forze dell’ordine,distruggere e avere il “potere”in mano di rinviare match calcistici minacciando i giocatori (si veda atalanta – milan di ieri… grazie).Tale compito, di tutela ,garantistico ed apologistico ,non è dei cittadini bensì risulta insito in quella che è l’istituzione governativa ed amministrativa,oltre che politica. Retorica?Allora gli anni di piombo,le stragi,il terrorismo,i morti di quel periodo non hanno insegnato nulla!Se proprio deve essere “lotta”che sia per i valori,per giungere al miglioramento della società,colloquiare con l’avversario e in caso di incomprensione dar”battaglia”mentale,culturale,simbolica,ideologica,valoriale non armata. Che si fermi questa follia e che tutti apprendano l’orrore che ne consegua,anche chi non ne sia colto nel mezzo,anche io lo farò,dato che credo di non avere nulla di “estremista”,”xenofobo” o pericoloso e lo si può evincere dai miei comunicati,dalle mie riflessioni,a partire da questo. Come dire: posso rendermene conto io a che punto siamo arrivati,non possono farlo tutti?Io propongo solo una riflessione politica,giovanile e moderna. Questa causa è oggettiva,non faziosa poiché tutti ne paghiamo o ne pagheremo un prezzo sociale,politico e umano.


Il segretario provinciale giovanile di Viterbo di Fiamma Tricolore
Emanuele Ricucci

Fiammatricolore.ricucci@fastwebnet.it
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